Come abbiamo già visto, i nostri cani sono diventati, nel tempo e con la nostra vicinanza, carnivori adattati: ciò significa che si nutrono principalmente di carne, ma anche di una scarsa quantità di carboidrati (lo dimostra il fatto che non hanno l’amilasi salivare e poca amilasi pancreatica). Per praticità, molti proprietari alimentano i cani di casa con le crocchette.
Quando e come nascono le crocchette per cani?
Le crocchette o meglio il cibo industriale nasce nella seconda metà del 1800 da un’osservazione. James Pratt, un elettricista americano notò che alcuni marinai inglesi gettavano del cibo ai cani randagi del porto. Gli avanzi gettati erano costituiti da biscotti di farina che i marinai erano soliti mangiare a bordo. A seguito di quell’episodio, Pratt elaborò dei biscotti per cani e verso fine ‘800 creò la sua azienda di cibo industriale per cani: gli Spratt’s Meat Fibrine Dog Cakes, un’aggressiva e convicnente campagna marketing fece il resto.
L’industria del cibo per cani crebbe in maniera esponenziale, soprattutto dal secondo dopo guerra, fino ai giorni nostri. Oggi è possibile scegliere un’infinità di crocchette per cani, da quelle specifiche per ogni razza a quelle pensate per risolvere (a detta degli stessi produttori, nda) problemi epatici o renali.
Confezionamento accattivante, marketing, mirabolanti promesse dei produttori di combattere obesità e vari disturbi organici, comodità per i proprietari (che hanno il solo incomodo di dover aprire un sacchetto, nda) hanno fatto sì che la stragrande maggioranza dei cani domestici siano sfamati con le crocchette.
Il processo produttivo delle crocchette: l’estrusione
Obbiettivamente in alcuni casi, purtroppo, non si può rinunciare alle crocchette. Come ogni prodotto industriale, anche le crocchette si dividono per una qualità medio-alta e per una qualità pessima. Partiamo col dire che l’aspetto maggiormente deleterio per le crocchette è costituito dal loro processo di lavorazione.
Le materie prime vengono triturate e ridotte a farina, la quale viene lavorata ulteriormente nell’estrusore che la trasforma in una mistura che assumerà la forma delle crocchette. Le crocchette vengono essiccate ad una temperatura che va dai 120° ai 150° per circa 25 minuti. Questo procedimento è detto estrusione.
L’aggressività dell’estrusione può degradare e danneggiare sostanze nutritive come minerali e vitamine, infatti per le crocchette sono necessari i c.d. additivi nutrizionali, l’insieme di minerali e vitamine che deve essere aggiunto per reintegrare quelli persi durante la cottura. Questo fa sì che il cibo industriale per cani non sia particolarmente nutritivo. E’ anche vero che c’è un’alternativa all’estrusione, ovvero la pressatura a freddo. Sebbene questo processo sia esente dai danni dell’estrusione, può rappresentare una valida alternativa a patto che le materie prime usate siano di qualità eccellente.
Ma come scegliere crocchette di qualità?
Dopo aver descritto il processo produttivo, vi offriamo alcuni spunti per scegliere con più consapevolezza le crocchette:
- Leggere bene l’etichetta e prestare attenzione a 2 ingredienti principali che ci possono subito aiutare a valutarne la qualità: la carne ed i carboidrati;
Carne: l’ideale sarebbe che fosse disidratata, in quanto la percentuale indicata è reale: se fosse fresca, si deve considerare che durante il processo di estrusione perde il 65% del suo contenuto; - Se non troviamo la dicitura “carne di..” passiamo oltre, perchè significa che per realizzare quella crocchetta è stata usata l’intera carcassa dell’animale, zoccoli, piume, becchi ecc. (fatta eccezione per i rari casi in cui la parte utilizzata viene specificata solo nel sito della casa produttrice);
- Carboidrati: le crocchette ne sono ricche (ecco perchè alcuni cani ingrassano), meglio scegliere tra patata o riso in percentuale non superiore al 38-40% ed evitare altri cereali, che vengono mal digeriti, scegliendo un prodotto grain free.
In più bisogna tener conto della percentuale proteica generale: in media, per un cane sano che fa media attività fisica, non bisognerebbe scegliere un alimento con una percentuale proteica superiore al 24-30%.
(Fonte: Alimentazione a 4 zampe della dott.ssa Annalisa Barera, biologa nutrizionista per animali da compagnia)