le adozioni consapevoli

Dal sondaggio rivolto a chi ha adottato da canili, rifugi o in strada, in molti hanno risposto di non aver avuto, fortunatamente, problemi con i propri cani, mentre molti altri, al contrario, hanno avuto o ancora hanno delle difficoltà con i nuovi arrivati in famiglia. Le adozioni sono azioni sempre meritorie che possono rappresentare la svolta definitiva nella vita di un cane, ma purtroppo tali azioni che dovrebbero avvenire con responsabilità troppo spesso avvengono con una faciloneria che si rivela dannosa per il nuovo adottato. Ormai internet è pieno di appelli rigorosamente strappalacrime fondati sul pietismo allo scopo di far adottare il cane (questi appelli nella maggioranza delle volte sono creati dai molti ma non tutti volontari/e “spostacani”, cioè quelli che inviano tramite staffette, senza troppe remore, in ogni parte del centro e nord d’Italia i poveri cani, disinteressandosi delle prospettive di crescita del cucciolo, l’importante è convincere ad ogni costo i possibili adottanti che si vedranno recapitare comodamente a casa un bel cucciolo, magari del sud).

Non solo “spostacani”, ma anche adottanti “troppo pigri”

L’aspetto sbagliato di tutto questo è che annulla ogni senso di responsabilità che dovrebbe essere il cardine di ogni adozione, “se posso fare una buona azione stando comodamente a casa senza nemmeno andare fisicamente in un canile, perchè non farlo? Eppoi mi hanno assicurato che è buonissimo…”. Come si può adottare un cane, guardando, comodamente da casa, la sua foto su un sito o sui social? Davvero può scattare in questo modo l’empatia e la sicurezza della scelta?

Vogliamo davvero adottare un cane? Vogliamo davvero donare amore a chi ne ha bisogno? Alziamoci, informiamoci sul canile più vicino e andiamo di persona a guardare negli occhi il nostro prossimo cane, smettimola di ordinarli da cataloghi online.

Inoltre il futuro adottante dovre essere consapevole che la fase di inserimento per un cane è molto delicata. Il nuovo arrivato vivrà una situazione emotiva scombussolata, ovviamente è estraneo al nuovo gruppo sociale e arriva da una situazione di distacco dal precedente ambiente di vita (vedi video).

Questa fase può durare anche del tempo, durante il quale il cane tenterà di capire e conoscere la nuova famiglia, di integrarsi non solo all’ambiente domestico ma anche al nuovo ambiente urbano e sociale e questo adattamento lo vivrà con particolare stress, con cautela, con inibizione, man mano che si integra si sentirà “libero” di mostrare le sue difficoltà (specialmente se proviene da condizioni negative come abbandono, canile, maltrattamento, ecc).

I cani mostrano segnali di malessere e di difficoltà palesando comportamenti distruttivi, di chiusura, di iperattività, non sociali (come minacce a membri della famiglia, bambini inclusi, distruzioni di oggetti, marcature inappropriate in casa, inappetenza, paura o reattività generalizzata, ecc). Purtroppo questa fase si manifesta all’insaputa delle famiglie che lasciate sole non hanno gli strumenti giusti per affrontare tale fase. E purtroppo alle volte questo significa un nuovo abbandono per il cane (i canili del nord Italia sono pieni di cani del sud giunti tramite staffetta, nda).

Cosa c’è dietro quel cane adottato?

Quando si adotta un cane, bisogna capire che si sta prendendo qualcuno con un passato non positivo, fatto di esperienze più o meno brutte o comunque incomplete, sono cani che, a torto o a ragione, sono strappati dal loro contesto per essere spediti altrove, è comprensibile che tutto ciò lasci segni nell’aspetto psico-emotivo. Paradossalmente il cane mostra questi comportamenti proprio quando comincia a fidarsi della sua nuova famiglia (man mano che finisce l’inibizione il cane mostra il suo vero lato emotivo), questa è la fase fondamentale per creare una vera e profonda relazione. I consigli a chiunque voglia adottare un cane sono:

  • Diffidate da appelli fondati esclusivamente sul pietismo ( una relazione non può nascere da questo sentimento che prima o poi svanisce);
  • Diffidate da quei volontari che si palesano esclusivamente al telefono, o per loro tramiti che non conoscono la vera storia del cane, che non vi mettono in guardia su eventuali comportamenti sgraditi ma che vi propinano solo moduli senza alcun valore giuridico, dispensando consigli senza alcun fondamento per costringervi a fare o ad avere determinati comportamenti e azioni (esempio castrazione/sterilizzazione precoce e ad ogni costo senza consulto medico comportamentalista…);
  • Prima di adottare parlatene con il vostro veterinario o con un istruttore cinofilo, i quali sapranno darvi dei consigli per valutare ogni aspetto che comporta tale scelta e se volete andare fino in fondo, informatevi sul canile più vicino a voi, in modo da avere un contatto di persona con il cane, con gli addetti con i quali parlare a fondo e con l’ambiente, così vi renderete conto di chi realmente state per adottare e magari prima di portare il cane a casa, potreste andare più volte in canile così da presentarvi come persone amiche.
  • Se non avete sufficienti risorse (economiche, di tempo, di spazio, di voglia…), se volete soddisfare il capriccio dei figli, o se avete dei dubbi o se volete provare a vivere con un cane, allora lasciate perdere. Sempre più cani pagano il conto di una scelta scellerata da parte di persone che fanno la prova ma poi decidono di smettere

Infine se adottate un cane, dovete essere consapevoli che da quel momento siete una famiglia e i problemi di un membro, sono i problemi di tutta la famiglia. Non abbiate paura e rivolgetevi ai professionisti specifici, vedrete che risolverete tutto e sarete ancora più felici.


Le adozioni consapevoli: dare una famiglia ad un cane

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