il gioco nel cane

Partiamo subito col dire che per il cane il gioco è una cosa seria. Il gioco, per loro, non rappresenta un passatempo ludico fine a se stesso, un qualcosa da fare contro la noia, ma è un’attività importante, seria, formativa, si potrebbe dire che il gioco, in determinati casi, sia proprio indispensabile.

Il gioco parte con un inchino

Appena accennato o più eclatante ma comunque morbido e rilassato è l’inchino, ovvero il modo con cui i cani avviano il gioco. L’inchino rappresenta una forma di comunicazione sofisticata, è un esempio di quello che gli psicologi definiscono meta-comunicazione, cioè un’informazione di grado diverso contenuta nell’informazione. In parole povere l’inchino serve per dire che tutto quello che succede non è vero, è solo…un gioco.

L’inchino (con la sua funzione meta-comunicativa) tra i cuccioli fa partire il gioco, l’inseguimento che ne scaturisce non preoccupa in quanto ha un senso amichevole e non ostile

Pensiamoci: durante il gioco due o più cani si rincorrono, si attaccano, si saltano addoso, si mordono, si ringhiano…tutti comportamenti che fanno parte dello spettro predatorio del cane, e sono esibiti esattamente come in un attacco, la cosa che li distingue è proprio l’inchino iniziale, ovvero è il senso di quei comportamenti, che sono amichevoli e non ostili.

Esistono anche dei segnali di stop ed è giusto riconoscerli e rispettarli. Ad esempio se il cane si allontana dall’interazione, mostra chiusura nei confronti dell’altro (non guardandolo, dandogli le spalle…), si scrolla, si ferma, sbadiglia, non partecipa, vuol dire che quel gioco sta durando troppo. Se siamo presenti e vediamo che questi segnali non vengono considerati da uno o più partecipanti, interveniamo e stoppiamo il gioco, prima che esiti in qualcos’altro.

N.B. E’ vero che il gioco parte con un inchino, ma questo comportamento può avere anche altri significati, pertanto è sempre necessario, come per ogni comportamento, contestualizzarlo. VEDI VIDEO SOTTO

due brevi esempi di inchino non da gioco

Attenzione! Non tutto è gioco e non tutti giocano

Come per qualsiasi comportamento, anche il gioco risente di fattori come: razza, individuo, ambiente di sviluppo, relazione, esperienze pregresse, alimentazione, consapevolezza, ecc.

Ci sono alcune razze che anche da cuccioli mostrano una finestra di gioco molto corta, ad esempio i cani da guardania; altre invece non si fanno pregare nemmeno da adulti.

Queste differenze vanno comprese fino in fondo e anche se ci troviamo davanti ad un cane “diversamente giocoso”, non è detto che non si possano avere delle interazioni divertenti e appaganti, tutto dipende non solo dalla razza ma anche dall’individuo che abbiamo di fronte, capire quale interazione possa soddisfarlo e…il gioco è fatto.

Altra cosa davvero molto importante che un proprietario responsabile deve tenere bene a mente è che : non tutto è gioco, ogni cane equilibrato non vorrà mai giocare h24 con chiunque, in ogni contesto e per tempi lunghi. Quante volte vediamo cani in strada che saltano addosso, si fiondano su altri cani, abbaiano, ringhiano… e il proprietario pronto con la frase: ” vuole giocare”.

Il gioco è costituito da comportamenti di natura predatoria privati però del loro vero significato (meta-comunicazione). Proprio per questo il gioco può esistere solo tra cani che hanno una forte relazione, che rispettano le regole, che ne condividano le dinamiche e che porti ad un apprendimento

Il gioco è un comportamento che è strutturato da regole:

  • Sociale: è vero gioco solo se si gioca insieme con cani o persone. Essendo il cane un animale sociale e gregario, ha bisogno di giocare con il proprio gruppo familiare o con i propri amici, in quanto in questo modo si rafforza la relazione, acquista e consolida la fiducia in sè stesso e nella sua famiglia, e in ultimo, essendo noi responsabili della sua crescita, attraverso il gioco possiamo dargli gli strumenti fondamentali al suo sviluppo psico-fisico-emotivo. Va da sè che la bottiglia di plastica o il giochino dato al cane in modo che giochi da solo, non solo nulla hanno a che vedere con il gioco reale, ma non lo aiuteranno nemmeno a rilassarsi.
  • Finalizzato ad uno scopo: attraverso il gioco il cane apprende le regole sociali, impara a gestire delle interazioni, a gestire l’aggressività, imparerà a leggere ed esibire i giusti segnali comunicativi. In natura, se un individuo non rispetta le regole di quel gruppo di gioco, prevaricando sugli altri, non rispettando i ruoli, mordendo troppo forte, tenderà ad essere isolato e avrà meno possibilità di accoppiarsi, riducendo la propria fitness, nda.
  • Che produca apprendimento: attraverso il gioco giusto e gestito in maniera corretta, il cane impara gli autocontrolli, a gestire l’eccitazione, lo stress, il distacco, il rispetto delle distanze (la prossemica), e può imparare a comunicare bene con gli altri cani, inviando i giusti segnali. E’ talmente importante che in alcuni percorsi di riabilitazione comportamentale il gioco ricopre un ruolo centrale, in quanto favorisce la produzione di ossitocina, allevia tensioni e stress e crea le condizioni psico-emotive per un cambiamento emozionale.
  • Condiviso: il cane partecipa attivamente al gioco, prende iniziativa ed è contento di quella interazione. Ad esempio molto spesso girano online mortificanti e noiosi video e foto di cani e bambini: il più delle volte i cani “subiscono” quelle interazioni (in cui magari la regola è che il cane deve stare immobile e il bambino può fargli tutto ciò che vuole così da permettere ai genitori di ostentare la foto sui social e scrivere pensieri infantili come “amore puro”), non partecipano “al gioco” e anzi sono infastiditi dai bambini.
  • E’ vissuto con serenità: per quanto possa essere sfrenata ed eccitante l’interazione giocosa è sempre vissuta con serenità. Ecco perchè ci sarà sempre osservazione delle regole del gioco, condivisione delle intenzioni, rispetto per il partner di gioco e controllo emotivo.

Non esiste un modo unico e corretto di giocare, come per qualsiasi altra cosa, tutto dipende dal cane: caratteristiche come razza, età, stato di salute, attitudini, motivazioni e soprattutto la personalità e individualità del nostro cane fanno la differenza e ci aiutano a scegliere le modalità di gioco migliori per lui.

Vivere con il nostro cane è un’esperienza bellissima, ma vivere giocando e divertendosi insieme lo è ancora di più.

Il gioco nel cane

3 pensieri su “Il gioco nel cane

  • Ottobre 5, 2021 alle 4:49 am
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    Grazie..mi è molto piaciuto questo articolo…veramente interessante !!

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    • Ottobre 5, 2021 alle 5:31 am
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      Grazie a te Stefania

      Rispondi

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