Al sondaggio “Cani e bambini: è sempre giusto farli interagire?” la stragrande maggioranza (il 72%) dei voti è stata per il sì, mentre soltanto il 28% di voi ha risposto di no. L’esito non sorprende affatto, in quanto l’idea che cani e bambini debbano interagire ad ogni costo e che da queste interazioni fuoriesca sempre e soltanto “amore puro”, è talmente diffusa e consolidata che pare non se ne possa fare a meno.
Fenomeno ancora più amplificato dai social: dagli appelli di adozione che per convincere sempre di più il potenziale adottante non solo fanno leva sul senso di pietà, ma anche certificando che il cane è buonissimo/dolcissimo con i bambini; per non parlare degli svariati gruppi dove è continua la condivisione di immagini e video che li ritraggono insieme, per dimostrare, appunto, che tra loro è amore puro. Visione distorta che come ogni banalizzazione rischia di produrre danni. I cani, proprio come i bambini (così come ogni animale) sono in grado di provare un vasto spettro di emozioni, ovviamente queste dipendono da fattori interni all’individuo e fattori ambientali.
finiamola con le etichette
Il fatto è che si ragiona per categorie: “cani” e “bambini”, ma di quali cani stiamo parlando? cuccioli? adulti? di allevamento? di canile? di strada? socializzati? E di quali bambini stiamo parlando? paurosi verso i cani? educati? chiassosi o iperattivi? responsabilizzati dai genitori?
Si crede che quella di amare i bambini (ogni tipo di bambino) sia una caratteristica che rende il cane “buono”, “meritevole”, quindi domandiamo: quei cani che hanno avuto la sfortuna di aver passato una vita in canile lontano dai bambini, o fobici, o indifferenti ai bambini, valgono meno? Stessa domanda per i bambini: se non sono per niente interessati ai cani valgono meno? e se maltrattano il proprio cane? Ovviamente non è così. Ma tra tutte queste domande c’è un denominatore comune: gli adulti.
L’interazione tra cani e bambini sarà stupenda e costruttiva se l’adulto avrà educato il proprio bambino ad interagire col cane (il cane non è tenuto ad amare qualsiasi cosa faccia il bambino) e sia sempre vigile durante le interazioni, invece molto spesso il cane è considerato un amore se sopporta senza reagire tutto ciò che gli fa il bambino (urla, galoppo, tirate di coda e orecchie, schiaffetti, ecc), e alla sua reazione viene subito punito e inibito, e in casi gravi buttato via di casa. Come al solito il cane non è considerato come un essere senziente con una propria personalità, al contrario del bambino che ha molte più libertà.
ogni interazione dev’essere condivisa
Come per altre cose, l’interazione con i bambini è una di quelle che spesso il cane non sceglie, ma deve fare e basta, per esempio ci sono cani presi per bambini paurosi e poi restituiti/dati via; bambini che dormono sui cani o che gli strappano cose dalla bocca; interazioni forzate (figura in basso).
Sui social si condividono foto positive (spesso solo agli occhi di non esperti che non hanno i giusti strumenti per leggere il vero stato d’animo del cane), gli incidenti (intesi anche soltanto come un ringhio, un abbaio stufato, un tentativo di allontanare il bambino e non per forza quelli con esiti gravi o fatali) non vengono condivisi e questo dà un messaggio falso.
Si è più smaniosi di far interagire cani e bambini che dare educazione e regole a questi ultimi affinchè l’interazione sia vissuta bene da parte del cane, che a differenza del bambino non è tenuto a capire e leggere le posture, i segnali e come comunica il bambino.
Come per ogni altra persona o animale le interazioni con i bambini possono essere positive o negative e a volte è persino consigliabile non farle, senza che cani e bambini valgano meno per questo.
Che bel post 🙂 Mi è piaciuto molto leggerlo! Mantenere il buon lavoro.
grazie mille, ci fa piacere abbia apprezzato l’articolo!