fonte: https://www.ladige.it/popular/animali/2019/09/23/maltrattamenti-cani-denunce-vuoto-85-segnalazioni-solo-due-sequestri

Il lockdown scaturito dall’emergenza Covid19 si è rivelato drammatico anche per le relazioni sociali gravemente compromesse. Da un giorno all’altro, improvvisamente, alle persone è stato intimato di chiudersi in casa e sono state costrette a rinunciare a tutti quegli aspetti che riempivano la loro vita quotidiana, dai rapporti sociali, ai legami affettivi, alle attività lavorative, ai momenti di svago e di relax. Di colpo la nostra vita non è stata più la stessa e senza certezze nel domani.

Questi aspetti hanno profondamente inciso sul nostro benessere psicofisico, spesso purtroppo con esiti anche tragici. In questo contesto difficile, se non altro potevamo contare su una magra consolazione: stare in contatto con i nostri affetti più cari grazie alla tecnologia (social, chiamate, videochiamate, ecc) e in più noi possiamo capire la situazione e comprendere i motivi per cui siamo stati costretti in casa.

Con questa premessa vogliamo riflettere su un punto importante che, da studiosi di cinofilia, ci preme molto: ancora molti (troppi) cani hanno vissuto e vivono in una perenne quarantena imposta dai loro amati senza alcuna logica motivazione. Cani costretti a crescere e vivere perennemente in situazioni di isolamento o di deprivazione sensoriale che nuociono gravemente al loro benessere psicofisico ed emotivo. Cani costretti a vivere buttati in giardino come sostituti di sistemi di allarme, oppure a catena, oppure in box dai quali escono soltanto per svolgere determinati compiti, oppure ancora prigionieri h24 in casa percepita più come una gabbia che come un rifugio.

Questi stili di vita sono del tutto incompatibili con l’essere cane, animale sociale, emotivo e senziente.

Per amore della sua famiglia, il cane cerca di adattarsi a quello stile di vita cercando di trovare un proprio equilibrio. Purtroppo però il più delle volte la situazione gli risulta talmente innaturale e pesante che viene schiacciato dal continuo stress, dando vita a quei comportamenti “indesiderati” (per la famiglia), ma che non sono altro che disperate richieste di aiuto, che possono essere abbai incessanti, comportamenti (auto) distruttivi, cambio di umore, minzioni inappropriate, atteggiamento petitivo*, comportamenti ossessivo compulsivi, continuo senso di inappagamento, tristezza e nei casi più gravi impotenza appresa appresa e depressione.
Purtroppo uno degli aspetti negativi è che tali comportamenti non vengono riconosciuti come richieste di aiuto, ma anzi molto spesso vengono tacciati per dispetti o altro e prontamente puniti, anche fisicamente.

Fermiamoci un attimo a riflettere. Pensiamo che tutto questo può andare avanti per 10,12 o 15 anni. Proviamo ad immaginare cosa si prova a vivere così.

A nulla valgono le autoassoluzioni: il giardino grande e curato, il box coibentato, trattato da “principino” in casa, non ha bisogno di uscire in quanto ha la lettiera in casa, gli ho preso un altro cane così si fanno compagnia, e via dicendo. Tutti questi alibi non migliorano affatto la vita del cane, il quale ha bisogno dell’unica cosa preziosa che possiamo dargli: il nostro tempo.

Avere un cane è una scelta nostra, non un’imposizione da parte di altri, ed è una scelta che va fatta con responsabilità e coscienza, valutando se si dispone di tutte le risorse fisiche, economiche, di tempo, ecc, per prendersene cura come si deve.

Il cane ha tutto il diritto di vivere sempre felice, e noi abbiamo il dovere di fare in modo che lo sia.

*atteggiamento petitivo: comportamento supplicante nei confronti del proprietario, esibito spesso da quei cani maltrattati dai proprietari. Con questo atteggiamento il cane cerca di “addolcire” il proprietario per evitare una sua azione violenta o minacciosa.

Questo stato di quarantena non riguarda solo i cani, per questo motivo A Passo di Cane è contraria a zoo, circhi, acquari, delfinari e ogni altra struttura o attività che condanna gli animali ad una vita di prigionia solo ed esclusivamente per il nostro godimento.

tigre siberiana depressa gira in tondo nello zoo di Pechino
https://www.lastampa.it/la-zampa/altri-animali/2020/04/25/news/la-tigre-bianca-depressa-che-cammina-in-cerchio-nello-zoo-cinese-ricorda-la-tristezza-del-confinamento-umano-ma-c-e-una-differenza-importante-1.38761435

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2 pensieri su “La quarantena infinita dei cani

  • Maggio 4, 2020 alle 2:31 pm
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    Ho lottato per anni con padroni ignoranti ed aggressivi che tenevano il loro cane in isolamento totale , privo di qualsiasi contatto umano che non sia un minimo di accudimento anafettivo. Mi sono rivolta alle associazioni ( oipa, gestori del canile…) e alle istituzioni ( guardie cinofile, vigili…) ma dopo un superficiale sopralluogo, una serie di bugie e di false promesse da parte del proprietario …il cane è ancora la. L’ abbandono in catena o in box deve essere parificato al maltrattamento; il padrone va multato in modo da non aver più voglia di prendere un altro cane e il cane va tolto subito e di autorità dal padrone . A seguito di prove come foto, video, testimonianze ecc. deve scattare l’ azione di multa e sequestro. Basta lasciare in agonia per tutta la vita anime buone e senzienti !

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    • Maggio 4, 2020 alle 8:29 pm
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      Anche noi riteniamo che debba essere considerato maltrattamento qualsiasi gestione incompatibile con l’etologia, le emozioni, la fisicità del cane. Ad esempio il Legislatore non considera il maltrattamento emotivo e psicologico e siamo d’accordo con le azioni che vadano a demotivare a prendere un cane e non ci riferiamo solo a quelle bestie che li maltrattano, ma anche a chi, per colmare delle lacune psicologiche o emotive, tratta il cane come un bambino problematico, impedendogli di vivere secondo la sua vera natura, che per inciso gli consente di vivere insieme a noi. Aldilà delle associazioni citate da lei, in effetti dall’esterno non si comprende affatto come nonostante segnalazioni e denunce le cose sembrano non cambiare, ma temiamo che sia un discorso davvero troppo lungo e incrostato che prescinde dalla cinofilia.

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