L’intelligenza dei cani è un argomento da sempre molto sentito dai proprietari di cani. Nel 1994 Stanley Coren pubblicò un lavoro sulle capacità intellettive di varie razze, stilando una classifica per 3 tipi di intelligenza (adattativa, funzionale e istintiva, nda). Quindi basta leggere questa classifica e vedere il vincitore per assicurarsi il cane-genio? Suvvia…cerchiamo di essere (noi) intelligenti.
In realtà Coren ha basato il suo lavoro su 199 valutazioni dei giudici dell’American Kennel Club e Canadian Kennel Club di Obedience (un campione che costituiva la metà dei giudici totali).
Questo lavoro restituisce risultati statistici in una specifica disciplina valutando specifici individui addestrati, non può certo stabilire l’intelligenza di tutti i cani in generale. Purtroppo in maniera del tutto superficiale e approssimata ci si è focalizzati solo sulla classifica, senza approfondire la natura dello studio (intelligente vero?).
L’intelligenza dei cani non è di razza
Questo ha reso possibile etichettare razze intelligenti e razze meno, credendo che l’intelligenza sia una mera questione genetica. Forse sorprenderà ma l’intelligenza dei cani non è genetica (cioè predeterminata dalla razza), ma epigenetica (cioè è in relazione all’ambiente di sviluppo e di crescita); oltretutto non ha proprio senso paragonare tra loro le varie razze, in quanto ognuna è il risultato di una selezione molto spesso ipertrofici, con scopi utilitaristici per l’uomo. Ha senso chiedersi chi sia più intelligente tra un carlino e un borzoi?
Bisogna pensare al cervello proprio come ad un muscolo: più lo si allena in modo sano e più sarà elastico e solido. Si evince l’enorme responsabilità del proprietario per quanto riguarda il benessere psichico ed emotivo del cane, perchè con le sue azioni quotidiane può favorire e sviluppare aspetti positivi come: curiosità, esprimere la propria personalità, autorealizzazione, coraggio, serenità, senso di appartenenza, protezione… o può indurre stati d’animo come: paura, incertezza, insicurezza, mancanza di iniziativa, ansia, portandolo a temere il proprio riferimento.
Spetta a noi comportarci con intelligenza
Dalle 3 settimane fino ai 3-4 mesi di vita, il cucciolo attraversa un periodo di crescita fondamentale per il suo equilibrio comportamentale, perciò è importante che sia stimolato nella maniera più corretta possibile, così da far crescere connessioni nervose e di conseguenza acquisire una necessaria plasticità mentale, ecco perchè se si decide di prendere un cucciolo di razza è fondamentale scegliere un ottimo allevatore professionista ed evitare cucciolifici multirazza, cagnari privati o annunci in internet, questo non solo per evitare problemi di gestione, ma per favorire una crescita sana della cinofilia in generale (un allevatore serio seleziona e migliora la razza, gestendo e stimolando i cuccioli appunto per favorire un corretto sviluppo), favorendo professionisti seri che lavorano per il benessere dei cani e non sciacalli che ci speculano.
Se invece adottiamo da un canile/rifugio, dobbiamo tenere bene a mente che la sua intelligenza (soprattutto emotiva) sarà offuscata dalle esperienze negative vissute, in molti casi possono essere enormi per il cucciolo.
Vogliamo un cane intelligente, vispo e sano? Prescindiamo dalle razze, ma chiediamoci se siamo pronti e in condizione di poterlo accogliere e tirar fuori il meglio di lui.
Come tra le persone Gardner ha classificato 8 tipi di intelligenza sostenendo che in ogni persona una predomini sulle altre, è possibile tra cani della stessa razza che uno riesca a comunicare meglio con i suoi simili e con l’uomo, un altro possa saper fare meglio giochi che richiedono precisione, un altro possa sentire meglio un ritmo musicale?
Assolutamente si. Questo proprio perchè l’intelligenza è individuale e non genetica. Le varie competenze e capacità di problem solving dipendono in grandissima parte dall’ambiente di sviluppo e dalla stimolazione ambientale ed emotiva. Pertanto all’interno della stessa razza potremmo avere più individui con differenti “intelligenze”. Ecco perchè è fondamentale conoscere a fondo il proprio cane in quanto individuo e non in quanto razza