L’udito è tra i sensi più articolati con dei risvolti ancora non chiari. I cani nascono sordi, l’udito comincia a funzionare intorno ai 12-14 giorni di vita; maturando velocemente (intorno ai 20-22 giorni di vita la loro sensibilità raggiunge gli 8000Hz), arriva alla sua massima efficacia intorno alle 6-8 settimane di vita. Lo spettro uditivo dei cani va dai 65 Hz ai 45000 Hz, (alcuni autori hanno riscontrato abilità di rilevare suoni anche di 60000 Hz – sono quindi in grado di captare gli ultrasuoni, nda).
Come per gli altri sensi, anche l’udito risente tantissimo di razza, taglia e stato emotivo. La capacità di sentire il suono comincia dalla pinna auricolare, infatti questa funge da canalizzatore acustico. E’ particolarmente sensibile a determinate onde lunghe e permette al meglio la localizzazione del suono sul piano orizzontale rispetto al piano verticale, filtrando “rumori di fondo”. A seconda della razza, la pinna assume varie forme e dimensioni, generalmente può essere: eretta, semi-eretta e pendente.
La capacità di orientare le pinne verso il suono migliora la sensibilità di ben 28 dB e cani con pinne erette hanno maggiore sensibilità uditiva per i suoni di basse e alte frequenze rispetto a cani con pinne di altre forme e dimensioni.
Un udito per ogni razza
Con la pinna il suono viene incanalato nel condotto uditivo esterno e da questo arriva al timpano. A causa di una pressione dovuta all’addomesticamento e ad una selezione non sempre rispettosa, pinna e condotto uditivo possono subire delle alterazioni che impattano anche sull’efficacia dell’udito (condotto uditivo con un’eccessiva presenza di peli o pinne eccessivamente pendenti possono ridurre le capacità uditive del cane).
Le capacità uditive dei cani sono sorprendenti: se per percepire un suono è necessario che questo abbia una durata tra i 100 e i 200 millisecondi, loro sono in grado di percepire un suono a 28 dB di un solo millisecondo.
Inoltre i cani, grazie a muscoli specializzati, sono in grado di muovere i padiglioni auricolari verso la direzione da cui proviene il suono, localizzandolo con estrema precisione.
Possono muoverli anche in modo asimmetrico: così riescono a fare una vera e propria selezione tra le migliaia di rumori.
L’udito dei cani nella comunicazione
La comunicazione acustica è particolarmente privilegiata nei cuccioli. Questo per due motivi principali:
- Non hanno esperienze, competenze e consapevolezza: sono immaturi, inetti, non sono in grado di comunicare per via olfattiva, posturale, visiva, pertanto si affidano alla comunicazione acustica (pigolii, “pianti”, ululati, latrati) e ad una comunicazione prossimale (cercano sempre il contatto);
- Essendo totalmente immaturi, non possiedono nemmeno abilità per affrontare e contenere lo stress, hanno necessariamente bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro. Pertanto alla prima difficoltà, vera o percepita, danno il via alla comunicazione acustica.
Nel cane adulto la comunicazione acustica è un canale comunicativo funzionale:
- quando gli altri canali non sono (più) efficaci;
- quando il cane deve richiamare gli altri
I cani emettono suoni e vocalizzi per esprimere il loro stato emotivo. L’attivazione dell’udito richiama uno stato emotivo di concentrazione, attenzione e curiosità, aspetti importanti da tenere a mente anche in sede di (ri)educazione.
Il contesto prettamente umano (urbanizzazione, distanze ridotte, rumori domestici…) nel quale vive il cane molto spesso è foriero di insidie dal punto di vista acustico. Spesso senza volerlo esponiamo i nostri cani a stress acustico che nel medio/lungo periodo può recare danni al suo apparato uditivo. Così una passeggiata fatta in luoghi caotici, rumorosi, con elevato transito di vetture, mezzi con sirene, clacson, urla è fonte di continuo stress per il cane che in questo modo vede vanificati tutti gli effetti positivi di una bella e rilassante passeggiata.
Ma non solo in strada, a volte le insidie acustiche sono anche in casa: discussioni a voce alta, musica ad alto volume, vocine stridule gridate in faccia al cane, tono aggressivo/severo…inondano il cane di continui stress acustici. Tutto questo nel tempo può recare danni anche gravi ai nostri cani. Pensiamoci.
Ci sono ancora misteri sull’udito
Dicevamo che ci sono degli aspetti legati all’udito del cane che aspettano ancora una risposta. Ad esempio: quanto davvero incide in negativo una pinna eccessivamente pendente? In umana c’è una certa differenza di sensibilità uditiva tra i sessi, le donne hanno un udito più accurato rispetto agli uomini e tale sensibilità è influenzata anche dal ciclo mestruale, è così anche nei cani? Come abbiamo detto le caratteristiche di razza incidono sulla localizzazione del suono: che differenza uditiva c’è tra un brachicefalo e un dolicocefalo?
Non ci resta che porgere l’orecchio ai futuri studi scientifici.
Crediti disegni utilizzati:
<a href=”https://it.freepik.com/vettori/astratto”>Astratto vettore creata da macrovector – it.freepik.com</a>
<a href=”https://it.freepik.com/vettori/cane”>Cane vettore creata da catalyststuff – it.freepik.com</a>