Potrebbe meravigliare non poco, ma le nostre case possono essere dei luoghi estremamente inquinati, con effetti dannosi sui nostri cani. A rivelare questa realtà è uno studio molto interessante e innovativo nel suo genere. Innovativo perchè ha avuto lo scopo di monitorare gli inquinanti presenti nelle nostre case, facendo indossare agli abitanti umani dei braccialetti al silicone e ai cani delle piastrine in silicone.
Ma perchè il silicone?
Questo materiale è in grado di assorbire le sostanze chimiche molto meglio di altri metodi più tradizionali, come salviette o il monitoraggio dell’aria con pompe e campionature, in modo quasi del tutto identico a come avviene nelle membrane delle cellule umane. Non solo, ma simula le esposizioni che si manifestano attraverso l’inalazione e le vie dermiche (naso e pelle, nda), inoltre rappresenta una modalità comoda, semplice e non invasiva per chi indossa braccialetti o piastrine.
Cosa emerge dallo studio sull’inquinamento domestico?
Trenta coppie uomo-cane hanno indossato per cinque giorni consecutivi rispettivamente braccialetti e piastrine, entrambi fatti di silicone. In questi cinque giorni sono stati presi anche 180 campioni di urina (tre campioni di urina per ogni uomo e per ogni cane, nda), per misurare un’effettiva correlazione e quindi testare l’efficacia di questo metodo, tra i dati provenienti dal silicone e quelli ricavati dall’analisi delle urine.
Al termine dello studio sono stati raccolti tutti i dati e le misurazioni provenienti da braccialetti, piastrine e urine, analizzandoli è emerso che le coppie erano costantemente esposte ad inquinanti come:
- ftalati;
- ritardanti di fiamma;
- erbicidi e pesticidi;
Gli ftalati sono composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche come agenti plastificanti, ovvero migliorano la flessibilità e la modellabilità della plastica;
I ritardanti di fiamma sono miscele di sostanze chimiche artificiali che sono in grado di rallentare o diminuire l’infiammabilità di qualunque oggetto o prodotto. Le case sono piene di oggetti e cose impregnati di queste miscele: dai tessuti alle plastiche; da ogni sorta di isolante alle apparecchiature elettroniche/elettriche. Sono talmente invasivi che nell’ Unione Europea il loro uso è vietato o fortemente limitato.
E’ emerso da questo studio che proprio gli ftalati sono stati tra i composti più abbondanti catturati sia dai braccialetti che dalle piastrine, con delle differenze dovute alle diverse abitudini e ai diversi comportamenti tra cani e persone. Ad esempio un particolare ftalato, DEHP era presente maggiormente nei braccialetti delle persone rispetto alle piastrine dei cani. Ciò si spiega perchè tale composto chimico è usato principalmente negli imballaggi, nelle plastiche per uso alimentare o anche in alcune componenti delle auto, pertanto le persone avranno un’esposizione maggiore. I cani invece hanno mostrato una maggiore esposizione ad un altro tipo di ftalato, ovvero il DMP. Tale composto potrebbe essere correlato con gli antiparassitari.
Per quanto riguarda i ritardanti di fiamma, le esposizioni di persone e cani sono risultati molto più simili. E’ il caso del BDE-47, ritardante di fiamma usato per la produzione di schiume sigillanti e per i circuiti stampati, che era molto abbondante sia nei braccialetti e nei tessuti delle persone che dei cani, così come altri composti, come ad esempio EH-TEBP e il BEH-TEBP (usati come componenti di caldaie, nda). Una curiosità: un particolare composto chimico, il BDE-209, usato nell’industria televisiva come ritardante di fiamma, è stato trovato a livelli più alti nei tessuti dei cani. Tale composto è principalmente correlato con la polvere di casa, ma è stato trovato ad alte concentrazioni anche nel cibo secco dei cani: le crocchette!
L’esposizione continua ad erbicidi è associata ad un aumento del rischio del carcinoma uroteliale, mentre l’esposizione al fumo passivo è in correlazione con un aumento del rischio di linfomi. Altra correlazione nei cani è tra l’esposizione alla tossina PCB (usata come fluido isolante in apparecchiature elettriche, nda) e il cancro mammario.
Pericolo fumo: di “seconda mano”, “di risalita” e mix letali
Un altro pericolo estremamente serio quanto diffuso è il fumo di tabacco. Il fumo di tabacco può avere diversi modi di diffusione e pertanto essere ancora più pericoloso. Oltre al fumo attivo, cioè quello direttamente inalato dal fumatore, ci sono:
- FUMO PASSIVO, (DI SECONDA MANO): è il fumo che gli altri abitanti della casa, umani e cani, sono costretti ad inalare loro malgrado. Come ben noto, il fumo passivo è altamente pericoloso per i malcapitati “non fumatori”;
- FUMO DI RISALITA, (DI TERZA MANO): questa tipologia è ulteriormente più pericolosa, consiste nel depositarsi dei principi attivi del fumo, come nicotina, ammoniaca, formaldeide, benzene, mercurio… su mobili, oggetti, tessuti, pelle, capelli, pelo, ecc.. Questo “deposito” può durare molte settimane se non mesi, prima di disperdersi nuovamente nell’aria, ed è particolarmente impregnante per tutti i micro-ambienti della casa (è stato trovato fumo di risalita anche nelle case messe in vendita e pertanto pulite da cima a fondo, nda). Durante la sua stagnazione, al fumo si aggiungono altri inquinanti (sottoprodotti della cucina, residui di prodotti chimici) che creano così dei mix estremamente pervasivi e pericolosi;
- MIX DI PIU’ SOSTANZE: oltre a quei mix creati con il fumo di terza mano, ce ne sono di più “immediati”, come quelli costituiti dal fumo di tabacco e i bastoncini d’incenso. Questo studio infatti ha trovato delle corrispondenze tra il mix creato dalla combustione dell’incenso e il fumo di tabacco e le malattie respiratorie dei cani, dato che molti di questi inquinanti provocano un forte aumento del particolato (PM2.5), che può essere usato come indicatore del livello di qualità dell’aria.
I cani esposti al fumo passivo hanno più probabilità di contrarre infezioni agli occhi, allergie e problemi respiratori tra cui il cancro ai polmoni. Uno studio della Colorado State University ha dimostrato che i cani che vivono in ambienti con fumo hanno anche una maggiore incidenza di cancro al naso.
Seconda la FDA (Food and Drug Administration) i cani con i nasi lunghi (Levrieri, Dobermann, Collie, ecc.) sono più inclini a sviluppare il cancro nasale, invece le razze a naso corto o estremamente corto (Carlino, Shi Tzu, Pechinese, ecc) sono più inclini a sviluppare il cancro ai polmoni.
Ciò è dovuto al fatto che il naso, con il suo muco, funge da filtro, pertanto al suo interno si accumulano sostanze come polline, polvere, tossine ed è proprio questo accumulo che col tempo causa neoplasie. Invece per le razze a naso corto, dato che il “filtro” è quasi inesistente, queste sostanze raggiungono facilmente i polmoni.
Cosa possiamo fare contro l’inquinamento domestico?
Come già detto molte sostanze sono vietate o fortemente limitate, ma possiamo sempre avere qualche cautela in più. Per quanto possibile evitiamo, o limitiamo di molto, l’uso di plastica, sia alimentare che nella cosmesi, magari preferendo il vetro; evitiamo di comprare inutili giochini in plastica al nostro cane, soprattutto se di orgine dubbia (il basso costo non sempre si coniuga con qualità; arieggiamo il più possibile i micro ambienti; se dobbiamo fare dei lavori in casa, scegliamo vernici prive di VOCs; utilizziamo aspirapolvere con filtri che non disperdano polvere in giro; quando compriamo qualunque cosa, non badiamo esclusivamente al risparmio, ma informiamoci su qualità e certificazioni; e poi…smettete di (far) fumare!!
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