L’inquinamento e i suoi drammatici effetti rappresenta uno dei mali più indomabili con cui fare i conti. Di questo male siamo al tempo stesso vittime e colpevoli (consumismo, spreco, condotte commerciali insensate, erroneo ciclo dei rifiuti, ecc). E ovviamente anche i cani sono vittime degli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico.
Gas di scarico, fumi, residui sull’asfalto, sostanze tossiche…è pressocchè impossibile difendersi da tutti gli effetti dell’inquinamento ambientale, soprattutto se si abita in una città o in un contesto molto inquinato. Ad aumentare le insidie c’è il fatto che i cani camminano ad altezza smog e avendo la bocca aperta e snasando dapertutto, sono esposti in maniera critica all’inquinamento. Sono tanti gli studi scientifici che hanno indagato e indagano tuttora sugli effetti negativi dell’inquinamento, (e molti di questi sono particolarmente importanti in quanto comparativi, cioè approfondiscono gli effetti sia sui cani che sui bambini per tentare di scoprire analogie, interazioni e correlazioni, nda).
Danni neurologici e cognitivi…
I danni maggiori ricadono sul sistema neurologico-cognitivo, sul sistema respiratorio e sul comportamento. Nelle aree più inquinate i cani erano soggetti a neuroinfiammazioni, ovvero processi dannosi che causano la rottura della barriera emato-encefalica, alterano l’omeostasi del cervello e rappresentano un fattore chiave nella patogenesi di molti disturbi del sistema nervoso centrale, comprese le malattie neurodegenerative croniche come l’Alzheimer e il Parkinson, nda). Presentavano anche una sovraregolazione (in gergo upregulation, ovvero un processo che rende le cellule più reattive agli stimoli come gli ormoni; si verifica in risposta a segnali ambientali come ad esempio l’esposizione alle tossine, nda) di due geni infiammatori come COX-2 e IL 1 b. Una precoce e sovraproduzione del COX-2 porta alla produzione di radicali liberi altera il metabolismo cellulare e produce disfunzioni vascolari, tutte cruciali nei processi neurodegenerativi; mentre l’ IL 1 b è uno dei fattori in grado di indurre uno stato febbrile anche in assenza di stimoli patogeni, sonno, anoressia e ipotensione.
…ma anche danni respiratori e comportamentali
Il sistema respiratorio e il senso dell’olfatto ad esso correlato, è notevolmente esposto ai pericoli, anzi, rappresenta la porta d’ingresso per sostanze nocive dato che in passeggiata i cani hanno la bocca aperta e snasano dappertutto. Anche in questo caso sono state riscontrate infiammazioni croniche del tratto respiratorio, depositi diffusi di particolato ultrafine (ovvero un insieme di sostanze, solide o liquide aerosol, estremamente pervasive a cause delle loro microscopiche dimensioni.
Il particolato è tra gli inquinanti più diffusi nelle aree urbane, nda), interruzioni delle barriere nasali e olfattive e della barriera emato-encefalica, accumulo di Ab42 ( proteina che sembra essere coinvolta nell’origine della malattia di Alzheimer, nda) nei neuroni e aumento dei siti apurinici (ovvero mutazioni indotte del DNA) del bulbo olfattivo e dell’ippocampo (regione del cervello dedicata alla memoria, nda).
L’epitelio respiratorio nasale ha mostrato una sostituzione frammentaria dell’epitelio mucociliare con metaplasia squamosa (ovvero la conversione di un epitelio mucoso o ghiandolare in un epitelio squamoso pluristratificato. Questa “trasformazione”, seppur in rari casi, può esitare in tumore, nda).
In questo studio comparativo tra cani e bambini hanno correlato gli effetti dell’inquinamento atmosferico con deficit cognitivi e cambiamenti strutturali del cervello dei bambini sani. Alterazioni dell’intelligenza fluida (capacità di affrontare con ragionamento logico problemi nuovi aldilà delle proprie competenze, delle proprie esperienze e dalle conocenze acquisite, nda), della memoria di lavoro (un sistema multicomponente responsabile del mantenimento attivo delle informazioni di fronte all’elaborazione in corso e/o alla distrazione).
È stato dimostrato che la memoria di lavoro è importante per attività cognitive di ordine superiore come la lettura e il ragionamento astratto, apprendimento complesso, capacità di controllare l’attenzione ed evitare la distrazione, la comprensione della lettura e dell’ascolto, il ragionamento, e di importanza fondamentale dal punto di vista sociale ovvero la capacità di bloccare il comportamento antisociale impulsivo.
Che fare allora?
Proteggerci dagli effetti dell’inquinamento, soprattutto abitando in una grande città o in contesti urbani trafficati ed industrializzati, è pressochè impossibile, quello che possiamo fare però, fin da subito, è attuare dei comportamenti e delle abitudini “più sane” che rallentino e contrastino gli effetti nocivi.
Non rinunciamo alla passeggiata, semmai aggiungiamo qualche accorgimento:
- Per quanto possibile scegliamo contesti “puliti”: evitiamo strade molto trafficate o cerchiamo di passarci meno tempo possibile, ricordiamoci che i cani sono proprio ad altezza scarichi. Se necessario possiamo utilizzare l’auto per raggiungere contesti e spazi più salubri;
- Anche l’ora e il momento della giornata fa la differenza, di solito le prime ore del mattino sono più pulite rispetto al tramonto e la sera, in quanto gas di scarico, sostanze nocive e residui sono precipitati al suolo e sono inglobati dagli strati superiori di aria più caldi;
- Parchi, sentieri boschivi, campagna, montagna permettono al nostro cane di respirare aria pulita e snasare in giro in tranquillità;
- Al rientro dalla passeggiata potrebbe essere utile utilizzare delle salviette igienizzanti sul pelo del cane, così da rimuovere più polveri possibile;
- Di tanto in tanto, fare delle attività stimolanti come stimolazione mentale, problem solving, giochini di consapevolezza corporea e di memoria, così da fortificare il più possibile il sistema cognitivo del nostro cane;Se dopo la passeggiata vogliamo interagire con il nostro cane, magari è utile cambiare gli abiti che si sono usati all’esterno, così da evitare contaminazioni dovute al deposito di polveri;
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